Forti piogge hanno causato gravi alluvioni improvvise nel nord-est del Bangladesh, interrompendo le reti di trasporto e di comunicazione, le strutture per il trasporto di acqua potabile e devastando le comunità.
La cena benefica a cui vi invitiamo ci aiuterà a fornire assistenza alle famiglie in alcune delle aree più colpite. Sarà con noi Mons. James Romen Boiragi, Vescovo in Bangladesh, con padre Taposh.
Più di 4 milioni di persone sono intrappolate a causa delle inondazioni con un accesso estremamente limitato a cibo e acqua. Più di 63.000 persone sono già state segnalate come sfollate dalle loro case, ma questi numeri sono in continuo aumento.
Il Bangladesh è uno dei Paesi più colpiti al mondo dagli effetti del cambiamento climatico ed è costantemente a rischio di gravi inondazioni. Nonostante gli sforzi del governo, delle agenzie di sviluppo e delle comunità locali, le perdite e i danni associati agli impatti climatici aumentano ogni anno.
La situazione è assolutamente devastante e molto peggiore di quanto pensassimo inizialmente. È la seconda volta in un mese che queste zone sono state devastate dalle inondazioni e le vite delle persone messe a rischio.
Stiamo facendo il possibile per sostenere le popolazioni colpite, ma è imperativo che i governi di tutto il mondo riconoscano che sono le persone delle comunità più povere a essere le prime vittime di una crisi climatica che non hanno causato.
Gli sforzi globali continuano a non essere all’altezza e la mancata risposta agli impatti delle crisi climatiche, come quella in corso ora in Bangladesh, continuerà a costare la vita a donne, uomini e bambini. Case, scuole, chiese, impianti sanitari ed edifici governativi sono stati allagati. Dove le scuole non sono state allagate o lo sono state solo parzialmente, le famiglie le usano come rifugio. Ma i rifugi sono sempre più affollati e non ci sono spazi separati per uomini e donne. Questo mette a rischio di violenza di ogni genere e di danni psicologici donne e bambini, che sono i più vulnerabili in qualsiasi contesto di disastro ed emergenza.Le nostre parrocchie, per lo più disperse nei villaggi e lontane tra loro, cercano a tutti i costi di affrontare le disastrose situazioni, bambini, intere famiglie, numerosi anziani trovano e hanno trovato nelle chiese e nelle nostre strutture educative la loro ‘seconda casa’: ciò è bello.
Ma non sempre è così: basta una pioggia abbondante o un tifone e tutto viene distrutto. Tutto: i raccolti e quel poco che abbiamo da vivere; non abbiamo più l’acqua potabile che, se non depurata, porta malattie e morte; le case vengono letteralmente devastate e non ci si può più vivere, neanche in un angolo. Occorrono soldi per ricostruire e per dar ai nostri bambini un minimo di futuro di gioia e di speranza Ogni aiuto, ogni offerta, anche piccola, è per noi una iniezione di speranza.
Grazie